Miei cari specializzandi, l'argomento di oggi sarà:
Come tirarsela schifando il proprio pubblico.
Credere in se stessi!
Questo è il modo migliore per far si che anche gli altri credano in te. In nessun altro luogo come nel mondo virtuale è facile smussare gli angoli più mediocri della nostra personalità ed esaltare invece le proprie virtù...ammesso che se ne abbia.
Ma non è così semplice.
Per crearsi una vera e propria identità virtuale , bisogna essere molto bravi, non solo nel costruire un personaggio fin nei minimi dettagli, ma soprattutto nel fornirgli il linguaggio che più gli si adatta. Nel blog solo le parole rispecchino l'immagine che vogliamo dare di noi, per cui è di rigore essere davvero molto bravi. Troppo bravi.
Ma nessuno qui è troppo bravo, proprio nessuno perché i bravi, quelli bravi davvero, non perdono il loro tempo con i blog, essi usano la propria creatività per fini molto diversi.
Appurato quindi che i veri scrittori, giornalisti o narratori non nascono dai blog ma tutt'alpiù nei blog ci arrivano a tempo perso, resta da capire come offrire al nostro pubblico l'illusione esattamente opposta.
Da una parte troviamo i famosi diventati tali perché bravi in altri campi (spesso nel sapersi vendere), dall'altra noi, alla rincorsa di uno stipendio da raggiungere a fine mese e nel mezzo ci sono "the others" ovvero quelli “che se la tirano”... come? i nomi?....è facile, sono quelli a cui molto spesso verrebbe voglia di tirare le noccioline come si farebbe con le scimmiette dello zoo.
Vi restano quindi solo due possibilità: la prima è quella del blog pseudo-intimistico che entro brevissimo tempo diventerà un circoletto di dieci piccoli blogger che si scriveranno e si commenteranno facendosi le pompe a vicenda, la seconda è quella di lanciarvi nel rutilante mondo della blogsfera tirarvela e anche parecchio affinché gli altri si sentano quasi in dovere di darvi contro, di contestarvi, di prendersi gioco di voi e infine di invidiarvi, adularvi e infine di inserirvi nel loro magico santuario detto "blogroll"
La prima regola è quella di non commentare mai ma proprio mai i propri commentatori o di prediligere un solo commentatore, magari fasullo, con il quale dimostrare una confidenza che va ben oltre la vostra frequentazione virtuale.
I più fortunati possono usare allo scopo la sorella, il nonno, l'amante o il proprio collega, ma autocommentarsi e poi autorispondersi tra battute da caserma e doppi sensi incomprensibili ai più, è una tecnica molto usata e molto efficace.
Gli altri ovviamente si sentiranno esclusi ma l'essere umano non è dotato di quella forma di intelligenza di cui va' vantandosi e invece di lasciarvi al vostro duetto da schizofrenico, tornerà sempre più spesso implorando la vostra attenzione.
Una volta al mese poi, lancerete una manciata di becchime per polli sotto forma di post. Scriverete qualche cazzata dalla quale è facile evincere che il blogger non risponde ai propri commentatori ma li legge. Da considerare anche uno stupido sondaggio, che solleciti un'opinione dei propri commentatori o di sicuro effetto l'insultarli tutti definendoli esattamente ciò che in realtà siamo, ovvero dei piccoli arrampicatori virtuali, degli individui invidiosi, meschini e mediocri.
Taluni poi, i più ardimentosi, possono chiudere addirittura i commenti sostenendo che per un commentatore buono ce ne sono almeno dieci troppo scemi per comprendere il significato intrinseco del loro post o affrontare seriamente un dibattito, ma chiudere i commenti significa rinunciare anche alla possibilità di bearsi del proprio successo e non tutti sono in grado di affrontare fin da subito questa dura prova. Tempo fa, uno di questi famigerati "the others" ci provo'... ma, causa sudori freddi e gonfiori sparsi capitolo' in bravissimo tempo.
La seconda regola è quella di fare continuamente riferimento alla propria corrispondenza privata lasciando intendere che la nostra casella mail sia continuamente intasata da valanghe di mail che sollecitano una nostra opinione in merito a questioni importantissime o che ci segnalano, senza che noi si debba neanche fare la fatica di andare a leggere, tutte le iniziative più meritevoli di nota della blogsfera..
Tutto fa brodo, o becchime per polli, ma ricordatevi che mostrare sempre una superiorità con i propri lettori, è essenziale per il raggiungimento del vostro scopo.
Puo' anche essere utile l'utilizzo dello stile detto “consumato”, quello da blogger vissuto che ne ha viste di tutti i colori.
Brevi esempi di incipit:
Come tirarsela schifando il proprio pubblico.
Credere in se stessi!
Questo è il modo migliore per far si che anche gli altri credano in te. In nessun altro luogo come nel mondo virtuale è facile smussare gli angoli più mediocri della nostra personalità ed esaltare invece le proprie virtù...ammesso che se ne abbia.
Ma non è così semplice.
Per crearsi una vera e propria identità virtuale , bisogna essere molto bravi, non solo nel costruire un personaggio fin nei minimi dettagli, ma soprattutto nel fornirgli il linguaggio che più gli si adatta. Nel blog solo le parole rispecchino l'immagine che vogliamo dare di noi, per cui è di rigore essere davvero molto bravi. Troppo bravi.
Ma nessuno qui è troppo bravo, proprio nessuno perché i bravi, quelli bravi davvero, non perdono il loro tempo con i blog, essi usano la propria creatività per fini molto diversi.
Appurato quindi che i veri scrittori, giornalisti o narratori non nascono dai blog ma tutt'alpiù nei blog ci arrivano a tempo perso, resta da capire come offrire al nostro pubblico l'illusione esattamente opposta.
Da una parte troviamo i famosi diventati tali perché bravi in altri campi (spesso nel sapersi vendere), dall'altra noi, alla rincorsa di uno stipendio da raggiungere a fine mese e nel mezzo ci sono "the others" ovvero quelli “che se la tirano”... come? i nomi?....è facile, sono quelli a cui molto spesso verrebbe voglia di tirare le noccioline come si farebbe con le scimmiette dello zoo.
Vi restano quindi solo due possibilità: la prima è quella del blog pseudo-intimistico che entro brevissimo tempo diventerà un circoletto di dieci piccoli blogger che si scriveranno e si commenteranno facendosi le pompe a vicenda, la seconda è quella di lanciarvi nel rutilante mondo della blogsfera tirarvela e anche parecchio affinché gli altri si sentano quasi in dovere di darvi contro, di contestarvi, di prendersi gioco di voi e infine di invidiarvi, adularvi e infine di inserirvi nel loro magico santuario detto "blogroll"
La prima regola è quella di non commentare mai ma proprio mai i propri commentatori o di prediligere un solo commentatore, magari fasullo, con il quale dimostrare una confidenza che va ben oltre la vostra frequentazione virtuale.
I più fortunati possono usare allo scopo la sorella, il nonno, l'amante o il proprio collega, ma autocommentarsi e poi autorispondersi tra battute da caserma e doppi sensi incomprensibili ai più, è una tecnica molto usata e molto efficace.
Gli altri ovviamente si sentiranno esclusi ma l'essere umano non è dotato di quella forma di intelligenza di cui va' vantandosi e invece di lasciarvi al vostro duetto da schizofrenico, tornerà sempre più spesso implorando la vostra attenzione.
Una volta al mese poi, lancerete una manciata di becchime per polli sotto forma di post. Scriverete qualche cazzata dalla quale è facile evincere che il blogger non risponde ai propri commentatori ma li legge. Da considerare anche uno stupido sondaggio, che solleciti un'opinione dei propri commentatori o di sicuro effetto l'insultarli tutti definendoli esattamente ciò che in realtà siamo, ovvero dei piccoli arrampicatori virtuali, degli individui invidiosi, meschini e mediocri.
Taluni poi, i più ardimentosi, possono chiudere addirittura i commenti sostenendo che per un commentatore buono ce ne sono almeno dieci troppo scemi per comprendere il significato intrinseco del loro post o affrontare seriamente un dibattito, ma chiudere i commenti significa rinunciare anche alla possibilità di bearsi del proprio successo e non tutti sono in grado di affrontare fin da subito questa dura prova. Tempo fa, uno di questi famigerati "the others" ci provo'... ma, causa sudori freddi e gonfiori sparsi capitolo' in bravissimo tempo.
La seconda regola è quella di fare continuamente riferimento alla propria corrispondenza privata lasciando intendere che la nostra casella mail sia continuamente intasata da valanghe di mail che sollecitano una nostra opinione in merito a questioni importantissime o che ci segnalano, senza che noi si debba neanche fare la fatica di andare a leggere, tutte le iniziative più meritevoli di nota della blogsfera..
Tutto fa brodo, o becchime per polli, ma ricordatevi che mostrare sempre una superiorità con i propri lettori, è essenziale per il raggiungimento del vostro scopo.
Puo' anche essere utile l'utilizzo dello stile detto “consumato”, quello da blogger vissuto che ne ha viste di tutti i colori.
Brevi esempi di incipit:
- L'impegnato: fingete di sparire per qualche giorno, tornando iniziate così il vostro post:“torno oggi da una settimana molto impegnativa e molto faticosa ma nella quale ho potuto conoscere persone e raccogliere molto materiale veramente interessante per il mio prossimo lavoro di cui, a tempo debito, avrò modo di parlarvi. Tanto tutti coloro che sanno di quella cosa di cui si è già avuto modo di parlare, mi scrivano in privato che ho novità molto interessanti anche per loro. Gli altri sappiano solo che la gallina ha fatto l'uovo (ma va bene anche “che la gatta ha fatto i gattini” o se gli animali proprio non vi interessano “che le stagioni torneranno ad essere quelle di una volta”).
- Il tizio da un post al giorno: non avete assolutamente niente da raccontare ma sapete di dover scrivere qualcosa a tutti i costi? iniziate così: “non esistono più le mezze stagioni. Oggi, nel corso di una conferenza molto interessante di cui avrò modo di parlarvi, è emersa questa verità che solo gli stupidi si ostinano a ritenere un luogo comune.
- Il mitomane sfigato: vi ha chiamato il direttore di banca per dirvi che siete un morto di fame e che se non fate un versamento entro domani, vi bloccano il bancomat. “Oggi ho ricevuto molte telefonate di amici che mi segnalavano uno spiacevole episodio accaduto in un altro blog. Non farò nomi e non metterò neanche i link ma sappiate che certe buffonate si pagano e si pagano a caro prezzo. Il colpevole o i colpevoli avranno presto mio notizie e non saranno affatto belle....”
E ora scusatemi ma devo rispondere ad una valanga di mail arretrate e più tardi devo vedermi con il mio editore (ricordate! Mai specificare cosa ci editi l'editore) e devo fare un giro di telefonate per un'iniziativa molto interessante di cui vi parlerò un'altra volta.
20 commenti:
Vi ho scoperti grazie ad un messaggio lasciato da Dylan sul blog di un'amica.
Sono in completo accordo con voi, io non ho un blog e leggendo queste cose mi passa la voglia di averlo.
Ho un blog, ma ammetto che mi è rimasto qualche brandello di spirito critico e auto-critico sufficiente per far sì che io concordi in linea di massima col contenuto del post. Personalmente scrivo perché mi piace farlo e non potendo scrivere di certe cose nel lavoro lo faccio in un blog. Ovviamente la sua parte la fa l'egocentrismo, altrimenti potevo scrivere un diario che non venisse letto da chicchessia.
good start
quello che stavo cercando, grazie
La ringrazio per Blog intiresny
necessita di verificare:)
molto intiresno, grazie
necessita di verificare:)
leggere l'intero blog, pretty good
imparato molto
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